Semaforo Pescara in Viale Luisa D’annunzio
Sintesi dei contenuti
Sono tanti i cittadini pescaresi che negli ultimi mesi hanno ricevuto almeno una multa per aver aver transitato in Viale Luisa D’Annunzio e aver superato la line d’arresto posta all’incrocio con Piazza Le Laudi. Come spiegheremo tra qualche riga, è proprio la particolare conformazione di questo incrocio a favorire le numerose rilevazioni, che spesso non consistono nell’effettiva invasione dell’incrocio, ma semplicemente nel superamento della linea di arresto. Il semaforo è, infatti, vigilato da dispositivo elettronico (in particolare dal Velocar Red&Speed, matricola 613), sicché la rilevazione è non solo “infallibile”, ma priva di qualsiasi possibilità di discernimento tra condotte di effettivo pericolo e altre assolutamente innocue.
Come viene regolata la materia in generale:
Prima di tutto, occorre tenere a mente da quale norma la materia della segnaletica semaforica viene regolata.
L’articolo 146 del Codice della Strada, comma 3 e 3 bis, prevede che:
“Il conducente del veicolo che prosegue la marcia, nonostante che le segnalazioni del semaforo o dell’agente del traffico vietino la marcia stessa, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 167 a € 665.
Quando lo stesso soggetto sia incorso, in un periodo di due anni, in una delle violazioni di cui al comma 3 per almeno due volte, all’ultima infrazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi, ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI”.
Dunque, è prevista una sanzione amministrativa di tipo pecuniario, oltre la decurtazione di 6 punti dalla patente, che diventano 12 per i neopatentati, quando non si rispetta il semaforo.
Prima di procedere, occorre anche ricordare che negli ultimi anni, al fine di rilevare la violazione del semaforo rosso, viene utilizzata la strumentazione dei T-Red o photored. Questi sono dispositivi che si trovano in prossimità degli incroci regolati dai semafori, dotati di sensori di rilevamento sull’asfalto e di due telecamere, capaci di riprendere e rilevare l’attraversamento col rosso e l’arresto del veicolo oltre la linea bianca.
Tutto sul semaforo di Viale Luisa D’annunzio:
Il semaforo che ci interessa, nello specifico, è quello sito in Abruzzo, nella città di Pescara, in Via Luisa D’Annunzio, intersezione con P.zza Le Laudi. In particolare, questo semaforo si è reso famoso, come molti altri nella zona, per le numerose multe che ha comportato.
Già nell’Ottobre del 2022, sul giornale Il Centro, si parlava dei nuovi dispositivi T – RED che sarebbero stati installati per le strade abruzzesi. In particolare, si faceva riferimento all’installazione di un altro semaforo T-Red all’incrocio tra piazza Le Laudi, viale Primo Vere e via Luisa d’Annunzio, deliberata con un atto del sindaco. Tale decisione veniva presa proprio perché l’incrocio vede protagonista una delle principali vie d’accesso alla città.
A distanza di meno di un anno, nel febbraio del 2023, leggiamo sullo stesso giornale che “A Pescara, dal 28 dicembre 2020 ad oggi, con le telecamere ai semafori, meglio conosciuti come T-red, sono state notificate quasi 52mila multe”. Questo ha comportato uno scontento generale tra i cittadini, espresso anche da diversi esponenti politici.
Per quanto riguarda il semaforo di Via Luisa D’Annunzio, è stato anche fatto notare che vengono spesso multati comportamenti non rilevanti e la segnalazione semaforica è stata installata senza una vera necessità, poiché su quel tratto di strada si ha una media inferiore ad un incidente l’anno. Tra l’altro, proprio avverso le multe dovute a questo semaforo sono stati presentati moltissimi ricorsi amministrativi, perché si trova su un tratto di strada dove di solito le macchine vengono parcheggiate oltre lo spazio consentito, costringendo gli altri guidatori a superare l’altra corsia e proprio questo comporta la multa allo scattare del rosso.
Ad oggi, per combattere questa situazione di ingiustizia, è stato proposto di introdurre il sistema di countdown su questo semaforo (come per altri) e sono stati incoraggiati i ricorsi amministrativi avverso le multe, perché sembrerebbero avere un’ottima possibilità di essere accolti.
Quando si può contestare la multa:
Considerata la situazione che stiamo analizzando, ci sembra utile riportare i motivi più validi per cui un ricorso, presentato contro una multa per essere passati con il rosso, può essere accolto:
- Se la multa viene inviata dopo 90 giorni dall’infrazione;
- Se il superamento della linea di stop è minimo. Infatti, questo non può portare automaticamente alla multa, ma dalle foto della telecamera deve essere visibile sia la targa davanti del veicolo che quella posteriore e deve essere evidente che la macchina abbia superato la zona centrale dell’incrocio. (Sul punto ti invitiamo a leggere il nostro articolo).
- Se il giallo ha una durata inferiore a 3 secondi. Sul punto riportiamo la recentissima sentenza n.2305 del 26 gennaio 2022, della Corte di Cassazione:
“Il collegio evidenzia che si applica propriamente la risoluzione ministeriale n. 67906 del 2007, la quale stabilisce il principio secondo cui il c.d. “red delay” non può essere inferiore a 3 secondi e, nel caso di specie (per quanto rimasto verificato e riportato nella sentenza di appello, anche sulla scorta dei riscontri rinvenibili nella relazione del c.t.u.), con gli eseguiti accertamenti era stato regolarmente attestato il rispetto di tale tempo minimo come risultante anche dai corrispondenti fotogrammi (le indicazioni riportate nel manuale di installazione possono derogare “in melius” per i veicoli ma, ai fini della legittimità degli accertamenti, è sufficiente che sia osservato il suddetto limite minimo prescritto da una fonte ministeriale prevalente su altre disposizioni secondarie non riconducibili a provvedimenti di carattere normativo o regolamentare). Tale principio è stato specificamente affermato in un precedente di questa Corte (Cass. n. 18470/2014, che si condivide), alla stregua del quale, per l’appunto, in tema di violazioni del C.d.S., è la citata risoluzione del Ministero dei trasporti che regola, in assenza di apposite indicazioni del C.d.S., il tempo di accensione della luce gialla del semaforo, la cui durata non può essere inferiore a tre secondi in corrispondenza al tempo di arresto di un veicolo che proceda ad una velocità non superiore ai 50 km/h, pur rimanendo possibile procedere all’impostazione di un intervallo superiore”.
- Ricordiamo, invece, che per questi dispositivi non esiste un obbligo di pre segnalazione. Sempre la Corte di Cassazione, nella medesima sentenza di cui sopra, ha infatti ricordato che:
“Bisogna, infatti, rilevare che effettivamente, diversamente dalla disciplina in tema di violazione dei limiti di velocità (artt. 142 e 148 C.d.S.), non esiste una prescrizione impositiva di un’apposita segnaletica relativa alla presenza del sistema di rilevazione elettronica in prossimità delle installazioni semaforiche. Oltretutto, come chiarito nell’impugnata sentenza, il sistema “Vista Red” non è propriamente uno strumento di misurazione o di accertamento della violazione (riconducibile all’art. 146 C.d.S.) bensì un mero documentatore automatico video-fotografico”.