tre semplici passaggi per annullare la tua multa per semaforo rosso
Sapevi che uno degli espedienti che più spesso utilizzano le forze dell’ordine per incrementare il numero delle infrazioni rilevate consiste nel ridurre al minimo la durata del giallo nelle lanterne semaforiche? Così succede che l’automobilista, senza neanche accorgersene, attraversi l’incrocio col semaforo rosso, pensando fosse verde. Questa prassi è assolutamente illegittima e non è certamente l’unica. 😐
Nel corso degli ultimi anni, con numerose sentenze, la Corte di Cassazione ha stabilito rigidi limiti all’impiego dei dispositivi di rilevamento delle infrazioni. Limiti che in molti casi i Comuni continuano ad ignorare, emettendo dei verbali illegittimi e annullabili.
Perché vengono effettuati così tanti accertamenti illegittimi? É ovvio: presentare ricorso resta una prerogativa per pochi e la maggior parte delle multe continuano ad essere pagate arricchendo i bilanci delle amministrazioni comunali.
In questo breve video ti illustreremo come poter presentare ricorso con o senza la nostra assistenza.
Nel caso in cui la multa non fosse opponibile, sappiamo che avresti urgenza di pagarla (per beneficiare dello sconto del 30% entro 5 giorni dalla notifica). È per questo che ci impegniamo ogni giorno a rispondere a tutte le richieste che riceviamo entro poche ore.
Inviaci subito copia della tua multa e sicuramente entro fine giornata riceverai la nostra valutazione gratuita: ti diremo se la tua multa è opponibile e ti guideremo passo dopo passo fino all’accoglimento del ricorso.
Il ricorso che ti invieremo sarà fondato su una serie di motivazioni che troveranno espresso riferimento nelle norme di legge e nelle sentenze che troverai citate nero su bianco.
È per questo che i nostri ricorsi sono garantiti al 100%.
Come già scritto, la valutazione del tuo verbale sarà assolutamente gratuita (oltre che immediata)
Solo nel caso in cui il verbale presenti dei vizi o delle irregolarità, allora ti formuleremo un preventivo chiaro e trasparente dei costi da sostenere (che saranno infinitamente inferiori rispetto alla multa!)
Il ricorso che riceverai sarà un condensato di norme e sentenze (citate nero su bianco), incontestabili e indiscutibili. Niente cavilli, tentativi azzardati o arrampicate sugli specchi.
Il ricorso che riceverai sarà un condensato di norme e sentenze (citate nero su bianco), incontestabili e indiscutibili. Niente cavilli, tentativi azzardati o arrampicate sugli specchi.
Ti seguiremo passo dopo passo, dalla valutazione all’accoglimento del ricorso e faremo tutto il possibile per meritarci le 5 stelle che ci assegnerai quando ti chiederemo di lasciarci una recensione
L’annullamento della multa e la tua completa soddisfazione saranno fin da subito il nostro principale obiettivo. Questi sono gli ultimi giudizi di chi, prima di te, si è rivolto a noi (presto anche a te chiederemo di lasciare qui il tuo giudizio, affinché sia di incoraggiamento per i successivi clienti!)
Se non hai modo di allegare subito la foto della multa, compila semplicemente il modulo con il tuo indirizzo mail e il telefono (ti invieremo noi un promemoria)
Ricorsi.net è un’iniziativa promossa da Istituto per la Difesa del Consumo, l’Associazione di consumatori che da oltre 10 anni difende i cittadini multati ingiustamente.
Riesce in meno di 10 secondi ad esaminare una multa e a discutere per i successivi 30 minuti dei motivi per i quali poterne chiedere l’annullamento. A lui il merito di aver fondato ricorsi.net e di aver successivamente costituito l’Istituto per la Difesa del Consumo.
Da oltre dieci anni è la voce femminile di ricorsi.net: sarà lei a rispondere personalmente alle vostre telefonate e richieste. È dotata di una pazienza tendente all’infinito e adora scoprire di essere stata citata nelle recensioni lasciate dai clienti.
Vuoi saperne di più?
Dagli esperti di Ricorsi.net la guida pratica per la contestazione delle multe nulle. Circa 220 pagine in cui sono condensati più di dieci anni di attività professionale.
Per Avvocati e non addetti ai lavori.
Leggendolo apprenderai:
Con formule e modelli pronti all’uso
Come per qualsiasi altra multa è necessario che la sanzione non sia stata pagata e che non siano decorsi i termini (30 giorni dalla notifica per il ricorso al Giudice di Pace, 60 giorni per il ricorso al Prefetto).
Come saprai (magari è anche il tuo caso), molte infrazioni sono da imputare alla circostanza che l’impianto semaforico funzioni in modo tale da lasciare che la lanterna di colore giallo duri pochissimi secondi. In questi casi, l’intento è chiaramente quello di impedire che gli automobilisti in transito abbiano il tempo di rallentare e frenare in sicurezza prima della linea di arresto. Molte persone pensano di essere passate col giallo, e neanche si rendono conto che la lanterna sia diventata rossa al momento dell’attraversamento. È grazie ad espedienti del genere che le pubbliche amministrazioni riescono ad emettere così tante multe e a incassare così tanto denaro dalle multe.
Il punto, quindi, è: qual è la durata minima del giallo?
Il problema è che né il Codice della Strada, né il regolamento di attuazione, né tantomeno alcuna altra norma prevede quale debba essere la durata minima del giallo. Con il conforto della più recente, consolidata e autorevole giurisprudenza, questa lacuna normativa potrà, tuttavia, essere volta a nostro favore in sede di ricorso: proprio perché nessuna norma prevede quanto il giallo debba durare, la condotta di guida del conducente dovrà essere giudicata in base a criteri di prudenza che prescindano dalla circostanza che sia stata violata la norma che impone di non attraversare l’incrocio con il semaforo rosso. Secondo prudenza, potrà quindi ritenersi eventualmente preferibile attraversare l’incrocio anziché frenare bruscamente.
Si, giacché senza il numero di matricola del dispositivo elettronico che avrebbe rilevato l’infrazione, non sarà possibile a posteriori identificare l’apparecchiatura in modo univoco e di conseguenza non sarà possibile per la pubblica amministrazione dimostrare, in sede di opposizione, di aver rispettato le condizioni d’uso previste dal decreto di omologazione, né tanto meno di aver effettuato le verifiche di funzionamento periodiche.
A volte le foto prodotte dal dispositivo sono poche chiare, perché non raffigurano completamente il veicolo nel momento del superamento dell’incrocio o per qualsiasi altra ragione. In altri casi, addirittura le foto non sono neanche immediatamente disponibili. In realtà questo è un falso problema. Non saranno comunque le foto a decidere le sorti del ricorso. Il punto della questione è che l’onere di dimostrare che il dispositivo sia stato utilizzato in modo conforme a quanto prescritto nel relativo decreto di omologazione non grava sul ricorrente, ma sul comando di polizia che ha emesso il verbale: dovranno quindi “loro” dimostrare che l’apparecchio sia stato utilizzato correttamente, anche eventualmente con il supporto delle foto.