Multe per divieto provvisorio: quando si può fare ricorso

parcheggio

Come accade con i classici divieti di sosta, anche quelli temporanei e provvisori possono causare multe e rimozioni forzate dei veicoli. Non tutti sanno che non sempre queste sanzioni solo valide. Il rischio di ritrovarsi con una multa a casa, dopo qualche giorno, quando ad esempio si lascia la propria auto parcheggiata in strada per diversi giorni c’è. Se quando avete parcheggiato il vostro veicolo non c’era alcun divieto di sosta, ma dopo qualche giorno vi siete ritrovati una bella multa, allora la causa potrebbe riguardare i cartelli provvisori. Questi vengono posizionati quando, facendo un esempio, ci sono lavori in corso, manifestazioni o traslochi. Insomma vengono usati durante un evento temporaneo che impone il divieto di parcheggiare l’auto in un determinato punto della strada. È bene sapere che non sempre queste multe sono valide e che, dunque, in alcune ipotesi è possibile sollevare opposizione.

Multe per divieti di sosta temporanei: quando non sono valide

Ci sono dettagli che non tutti conoscono quando si tratta di un divieto di sosta e che permettono di presentare ricorso contro una multa. In caso di cartelli provvisori è importante conoscere tutto ciò che prevede la legge della strada, che spesso non viene neppure considerato. Infatti, quando si riceve una multa ci si ritrova a mettere le mani in tasca e a provvedere con il pagamento. In realtà, prima bisogna valutare per bene ogni aspetto. Quali sono i dettagli da prendere in considerazione in caso di multa per divieti temporanei per poter fare il ricorso?

Innanzitutto, non tutti lo sanno, il divieto di sosta provvisorio deve essere anticipato da un preavviso di almeno 48 ore che riporta, appunto, la segnalazione. Controllate, se avete ricevuto la multa e il cartello provvisorio è ancora presente, la data di apposizione, che dovrebbe essere riportata su quello stesso divieto. Trattandosi di un divieto temporaneo devono necessariamente essere segnalati tutte le informazioni principali, ovvero la data e l’orario d’inizio. Non solo, il cartello deve rivelare l’esatto spazio della strada in cui non è possibile parcheggiare per quel determinato periodo.

Un altro aspetto da non sottovalutare per contestare una multa è la posizione del divieto: deve essere visibile, ben fissato e posizionato all’inizio della strada. Infatti, se piazzati in modo non corretto, potrebbero essere spostati o rovinati. In questi casi per l’automobilista sarebbe impossibile notare il divieto ed evitare così l’infrazione. Inoltre, il foglio che riporta i dati deve essere fissato al cartello per bene. Altrimenti, è quindi possibile contestare la multa per divieto di sosta.

Se poi l’auto è stata parcheggiata ancora prima del posizionamento del cartello provvisorio, allora dovete sapere che la Polizia Municipale ha il dovere di cercare il proprietario prima dell’affissione, per invitarlo a spostare il mezzo. Infine, valutate bene anche il fatto che questi divieti possono essere emanati solo dai dirigenti comunali dotati delle opportune relative competenze. Se l’ordinanza è sindacale, la multa è illegittima.

Hai ricevuto una multa per divieto di sosta?

Se hai ricevuto una multa per divieto di sosta, ti raccomandiamo di leggere subito la nostra guida: come fare ricorso contro le multe per divieto di sosta o di inviarci subito copia del verbale per una consulenza gratuita e non vincolante

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