In virtù della sentenza della Corte Costituzionale n. 37/2015 sarà, infatti, possibile invocare la nullità di gran parte delle cartelle esattoriali (e relativi atti prodromici) emesse negli ultimi anni. In breve ecco il punto della questione.
La nostra Costituzione prevede espressamente che alle cariche dirigenziali pubbliche si possa accedere solo mediante pubblico concorso.
In altri termini, per tutti questi anni, gli atti provenienti dall’Agenzia delle Entrate (ed in particolare quelli mediante i quali era conferito incarico ad Equitalia affinché procedesse all’escussione coattiva dei tributi non versati) si sono formati in modo illegittimo, poiché sottoscritti da soggetti abilitati a ricoprire le funzioni loro attribuite.
Tali atti (avvisi di accertamento e cartelle esattoriali comprese), sono illegittimi, impugnabili e annullabili. Non si tratta di pochi casi circostanziati, ma della maggior parte di tutti gli atti emessi. I funzionari destituiti sono infatti oltre il 50% del totale, ovvero 767 su un totale di 1143.
Insomma, se hai una cartella tra le mani è più probabile che sia nulla piuttosto che il contrario.
Ma come fare a sapere se è effettivamente nulla oppure no?
Intanto, per prima cosa, sottoponi la tua documentazione alla valutazione gratuita del nostro ufficio legale. Sarà nostra premura verificare ogni possibile profilo di illegittimità ed in particolare se la cartella o l’avviso di accertamento sia stato o meno sottoscritto da un funzionario abilitato a farlo.