La novità di oggi è della questione si è ultimamente interessato il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in persona del sottosegretario Enrico Zanetti, il quale, in risposta ad una interrogazione parlamentare, ha espresso parere secondo cui nei centri abitati il giallo non debba avere durata inferiore ai quattro secondi e nelle aree extraurbane il limite minimo non debba essere inferiore ai cinque secondi. Allo stesso tempo, il sottosegretario non ha escluso che “specialisti della regolazione semaforica” possano stabilire tempi differenti, in relazione a particolari situazioni e condizioni.
Insomma, se da un lato fa piacere che qualcuno per lo meno si interessi del problema e cerchi di fissare delle regole (e dei tempi) da rispettare, è ovvio che il semplice parere del sottosegretario non può sostituirsi al Codice della Strada; d’altro canto, lo stesso sottosegretario con la sua dichiarazione non sfugge alla tentazione di lasciare che la materia resti abbandonata alla sua vaghezza, lì dove fa riferimento a condizioni particolari che possano legittimare l’adozione di tempi diversi. Il bicchiere resta mezzo vuoto…ma almeno, verrebbe da dire, qualcuno si è accorto che c’è un bicchiere, ovvero un’importante lacuna del Codice della Strada da colmare con qualche secondo di certezza.