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Un bel giorno di qualche mese fa, l’amministrazione municipale di Napoli ha deciso che dal 6 giugno le ztl del centro storico si tramutassero in aree pedonali: l’idea pare nata dal desiderio di dare impulso alle attività commerciali locali, che, favorendo il passeggio dalle 19:00 alle 7:00, avrebbero potuto attrarre maggiormente i passanti e rifarsi delle perdite subite durante il lungo periodo di lockdown. In più, venivano istituite nuove aree pedonali nei “Quartieri Spagnoli e in Via Rodinò.
Il proposito (o almeno le intenzioni) potevano essere lodevoli, ma la realizzazione è stata decisamente pessima. L’amministrazione non ha, infatti, minimamente pubblicizzato il provvedimento di “trasformazione” della ztl in area pedonale, con il risultato che le attività locali non ne hanno tratto il minimo beneficio e gli automobilisti hanno continuato a percorrere le vie del centro attenendosi alle indicazioni di apertura e chiusura dei varchi. L’inadeguatezza della segnaletica ha fatto il resto.
Quello che segue è cronaca di fatti già noti: da settembre sono partite le prime notifiche delle infrazioni rilevate e giugno e ormai le buste verdi arrivate nelle cassette postali degli automobilisti napoletani sono un fiume in piena.
La delibera n. 331
Al danno si è aggiunta la beffa, quando il sindaco De Magistris ha preso atto del pasticcio e a fur di popolo ha preannunciato che avrebbe preso provvedimento per annullare i verbali. Pochi giorni dopo, la pubblicazione della delibera n. 331, tuttavia, ha deluso le aspettative dei cittadini multati. La delibera, infatti, non annulla alcuna multa, ma semplicemente fornisce un indirizzo politico agli uffici preposti, affinché vogliano “porre in essere ogni azione finalizzata all’annullamento delle multe elevate per l’accesso nelle Aree Pedonali provvisorie di cui alla delibera n° 169 del 29.05.20″.
La beffa è tale, ancor più grave, per quei numerosi cittadini multati che, in fiduciosa attesa delle delibera, hanno lasciato serenamente scadere i termini per la formale opposizione delle multe ricevute, con l’unico risultato di ritrovarsi oggi le sanzioni raddoppiate.
La delibera n. 332
Con la delibera n. 332, il Comune ha successivamente definito le tipologie di veicoli a cui è consentito l’accesso nelle aree pedonali: veicoli dei residenti; Veicoli dei domiciliati e dei non residenti proprietari di posti auto fuori sede stradale all’interno delle Aree Pedonali provvisorie; Veicoli per il carico e scarico delle merci deperibili; Veicoli a servizio delle attività commerciali interne alle A.P. provvisorie.
Se i titolari dei suddetti veicoli abbia diritto a vedersi retroattivamente annullate le multe già ricevute è mistero: la via potrebbe essere quella del ricorso in autotutela, col rischio che in attesa di risposta scadano anche i termini per il ricorso vero e proprio (da proporre innanzi al Prefetto o al Giudice di Pace).
Per evitare le multe future, Il Comune ha in ogni caso predisposto un modulo on line che i proprietari dei veicoli (che rientrino nelle precedenti quattro categorie) possono compilare indicando il numero di targa e il motivo del permesso ad accedere nell’area pedonale. Il modulo on line è raggiungibile cliccando su questo link.
Le ragioni del ricorso
Pur nella sua sostanziale inutilità e inefficacia, la delibera n. 331 rappresenta un atto che per lo meno ulteriormente certifica l’inadeguatezza delle segnaletica nelle aree in cui era vietato l’accesso. Partendo da questo presupposto di fatto sarà certamente utile chiedere in sede di opposizione, che il Comando di Polizia ottemperi al proprio onere probatorio offrendo prova della corretta apposizione della segnaletica verticale.
In merito allo stato della segnaletica, pubblichiamo qualche immagine che potrà utilmente allegarsi ai ricorsi. Le tre foto, mostrano il rapido e confuso susseguirsi dei segnali di divieto d’accesso in ztl e dei segnali di area pedonale (dalle 19:00 alle 07:00).
Valutazione gratuita
Per una valutazione più dettagliata del tuo verbale, puoi inviarcene una foto utilizzando il modulo di contatto o via mail ad info@ricorsi.net
La nostra valutazione sarà assolutamente gratuita e riceverai risposta entro poche ore.