I media ne hanno parlato poco o per nulla (come solitamente avviene per le notizie scomode a chi assegna le poltrone), ma i fatti sono questi: il 27 maggio scorso il parlamento è stato chiamato a deliberare sulla proposta di legge volta ad abolire Equitalia e la maggioranza, compatta come in poche altre occasioni, si è espressa in senso contrario.
L’attuale sistema di riscossione segue la logica di un rapinatore, che, pistola in pugno ti intima “o la borsa o la vita”. Così, se hai la borsa, la cedi e mandi a rotoli la tua attività (che magari avrebbe potuto generare reddito e occupazione); se invece non hai la borsa (ovvero non hai materialmente come pagare i tributi), allora o Stato ti uccide economicamente: ti impone sanzioni che si cumulano ai tributi, cosicché se non riuscivi a pagare prima, sarà impossibile che tu riesca a pagare dopo. Come l’ultimo degli strozzini, applicando sanzioni, interessi e aggi, il debito raggiungerà cifre folli e Equitalia potrà pignorarti la casa e buttare per strada te e la tua famiglia. Sono storie da incubo, ma è quello che spesso ci racconta chi chiede assistenza alla nostra associazione.