Velocar, i nuovi dispositivi di rilevamento della velocità: a Firenze fanno discutere

autovelox firenze

La nuova generazione di autovelox, i Velocar a Firenze (ma anche anche altrove in Italia), sono diventati un problema e non da poco. Di cosa si tratta. È in corso una rivoluzione nella tecnologia che sta alla base dei rilevatori automatici della velocità e questa cosa certo non si può ostacolare e in generale non è un male. Si può però ragionare su cosa può sorprendere o essere sospetto rispetto a ciò che, pur nella peggiore delle ipotesi, si era messo in conto e cercare di analizzarne le cause per capire se c’è qualcosa che non va. Il dato che colpisce è certamente il numero delle multe per acceso di velocità che il nuovo “vigile elettronico” sta comminando ai cittadini colpevoli dell’illecito ascritto. Sono più di trentaduemila le targhe delle auto dei fiorentini e di chiunque altro passi da quelle parti che i nuovi dispositivi hanno immortalato. È questo il bilancio delle contravvenzioni del primo mese di attività dei quattro nuovi autovelox, i famigerati e spietati velocar, installati dal Comune di Firenze intre punti critici della viabilità cittadina. Ce ne sono due sul viadotto Marco Polo: all’uscita dell’autostrada qualche decina di metri prima dei due innesti su viale Europa. Nell’altro senso di marcia, quindi per chi si dirige verso il casello di Firenze Sud, è situato nel tratto finale, all’altezza del McDonald’s, ovviamente sul lato opposto. In questi due punti monitorati dal velocar il limite di velocità consentito è 70 chilometri orari. Un altro rilevatore di ultima generazione è posto in viale Etruria, nella direzione che va verso l’uscita dalla città. Ha sostituito il vecchio autovelox ubicato subito dopo il sottopassaggio, che già in passato aveva fatto tante vittime. Il quarto è in viale XI Agosto: è sottoposto alla sua rilevazione chi viaggia in direzione Sesto Fiorentino, anche se si trova a transitare in mezzo alle due corsie. Il raccordo denominato Varlungo in particolare è quello che ha fatto registrare il numero più alto di contravvenzioni fino ad ora, con ben 15.646 infrazioni rilevate. Subito dopo con 10.041 c’è l’autovelox dell’Isolotto e quello di Firenze Nord con 6.996. Si tratta di dati ufficiali che fanno riferimento ad un arco di tempo che va dal 22 aprile al 22 maggio di quest’anno e sono scritti nero su bianco nella risposta che il consigliere comunale di Fratelli D’ItaliaJacopo Cellai ha chiesto e ottenuto dal Reparto Statistica e Amministrazione Trasparente, dopo aver sollevato la questione relativa al numero complessivo delle multe quantomeno sospetto e imputabile, sempre secondo il consigliere, in una percentuale non irrilevante, evidentemente anche alla poca chiarezza nella comunicazione sul reale funzionamento di questi nuovi apparecchi fotografici. Ecco allora spiegato come funzionano. 

I velocar: come funzionano e quanto sono efficaci

I cosiddetti velocar sono degli autovelox ma, come già detto, di ultima generazione. Cosa hanno di diverso rispetto a quelli della versione precedente? Non fotografano dal bordo della strada, alloggiati nel consueto casottino, l’auto mentre transita davanti l’obiettivo, colpendola con il laser e producendo l’istantanea che inchioda il trasgressore ma sono in grado di elaborare un dato più complesso e completo. In pratica calcolano la velocità media dei veicoli su un tratto di strada più ampio, circa trenta metri, tramite un radar. Per fare ciò sono installati su un palo ad una altezza di circa tre metri. Da qui una moderna macchina fotografica “aggancia” la targa, la segue e ne elabora l’andatura estrapolando il dato della velocità media. Sulla scheda tecnica del Comune c’è scritto: “Le nuove postazioni di rilevamento delle infrazioni di velocità puntuale sono equipaggiate con dispositivi approvati dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili e si distinguono per le seguenti peculiari caratteristiche: integrano telecamere di ultima generazione e garantiscono efficacia ed efficienza in ogni condizione operativa”. Se si legge il verbale di una multa – come esempio abbiamo potuto consultare un verbale di accertamento di violazione del Codice del Strada per eccesso di velocità (più quindici chilometri orari oltre il limite consentito) rilevato in “via Marco Polo altezza via Buia direzione ingresso città a metri 1300 dall’immissione su via Giovanni Agnelli da Bagno di Ripoli” – subito dopo l’indicazione del modello del dispositivo velocar in questione – in questo caso VRS-EVO-R – e la matricola, si specifica: “provvisto del certificato taratura (…) e sottoposto a verifica di funzionalità come da documentazione disponibile agli atti dell’ufficio”. Inoltre si sottolinea chiaramente, nel caso specifico, in quanto spesso sono questi i motivi di contestazione da parte del cittadino, che “l’ubicazione del dispositivo di rilevazione automatica della velocità è opportunamente e adeguatamente segnalata da doppia cartellazione verticale, una di preavviso, nel tratto di strada antecedente il punto di installazione, a distanza adeguata rispetto alla velocità consentita e uno di presenza sul punto di installazione”. Presto detto. E fatto. Le nuove macchine sono pressoché inattaccabili. Le multe fioccano e le casse del Comune si rimpinguano. Questa almeno l’accusa. Di fatto questo nuovo metodo di rilevamento arriva là dove il precedente sistema mostrava un limite e poteva essere beffato o aggirato e va oltre. Rallentare e quasi inchiodare poco prima dell’autovelox per poi ripartire alla velocità desiderata subito dopo non è più un espediente efficace contro questi nuovi sistemi. Ovviamente non si tratta di mettere in discussione o stigmatizzare l’efficacia del rilevamento contro l’infrazione. Quest’ultima è reato e in quanto tale va contrastata, con un sistema di prevenzione e di sanzioni esemplari laddove la necessaria azione di vigilanza deve diventare anche persecuzione del crimine. Ma le quasi mille multe al giorno – questo il dato impressionante – non possono essere tradotte meccanicamente e automaticamente nell’indice che ci descrive, in proporzione con lo stesso valore, in questo caso la pessima condotta alla guida dei fiorentini. C’è qualcosa che non torna. Siamo di fronte ad una sproporzione. Il punto è che gli automobilisti probabilmente non hanno tutte le informazioni e gli strumenti per evitare di incappare nell’infrazione anche quando nelle intenzioni pensano di fare bene. Questo affinché la macchina rilevatrice possa fungere, come sua natura, soprattutto da deterrente prima ancora che da ammonitrice. 

La posizione del Comune

La posizione del Comune rispetto alle lamentele dei cittadini che stanno intasando i centralini delle caserme dei vigili urbani chiedendo spiegazioni sulle troppe multe a cui dover far fronte è chiara e decisa: innanzitutto la sicurezza. “Il radar calcola la velocità delle auto in transito per un raggio di 30 metri. E quindi? Se uno rispetta i limiti non ha nulla da temere e trenta metri poi si percorrono in pochissimi secondi. Mi sono arrivate contestazioni da automobilisti multati perché procedevano a 55 all’ora dicendo di essersi distratti. Beh, non ci si può permettere di distrarsi quando si guida”: queste le parole dell’assessore alla Mobilità Giorgetti. Al di là delle legittime posizioni il presupposto della tutela della sicurezza resta un principio da perseguire al di sopra delle parti, così come il rispetto delle leggi e l’adeguamento alle norme e alle procedure da parte dei cittadini. La violazione per tanto comporta il pagamento di una multa. Questa può essere estinta entro i cinque giorni successivi alla notificazione del verbale nella misura ridotta del 30% rispetto al minino edittale più spese di procedimento e notificazione di circa 16 euro, dal sesto al sessantesimo giorno successivo alla notificazione del verbale nella misura corrispondente al minimo edittale più spese di procedimento e notificazione di circa 16 euro, dal sessantunesimo giorno in poi fino all’emissione dell’ingiunzione di pagamento tramite istituto di recupero credito per un importo maggiorato.

I ricorsi contro i Velocar di Firenze

I Velocar a cui ci stiamo fino ad ora riferendo sono i dispositivi (il cui nome per esteso è Velocar Red&Speed EVO) prodotti dalla Velocar srl, e rappresentano l’ultima evoluzione in materia di sistemi di rilevamento della velocità. Sono per questo da ritenere assolutamente infallibili È possibile presentare ricorso pre? Assolutamente no. Anche per i Velocar si pongono, infatti, le problematiche affrontate in numerosi altri profondamente, afferenti all’omologazione dell’apparecchiatura, alla corretta presegnazione e visibilità, oltre che alla taratura e alle verifiche di funzionamento periodiche.

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