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Il tutor autostrada (più propriamente detto SICVE, ovvero Sistema informativo per il controllo della velocità), è un sistema di rilevamento della velocità differente dal comune autovelox.
Il tutor autostrada, infatti, consente un calcolo informatizzato della velocità media mantenuta dall’automobilista lungo la strada sulla quale sono installati i dispositivi.
Al contrario il secondo consente una rilevazione soltanto unica e istantanea, risultando meno attendibile rispetto al primo sistema.
In particolare il meccanismo di calcolo tramite tutor è effettuato sulle autostrade, essendo stato brevettato nel 2005 da Autostrade per l’Italia ed installato prima sui tratti con alto tasso di incidentalità e di mortalità e ora esteso sul territorio nazionale.
Com’è noto il singolo dispositivo è un portale che viene posto al di sopra delle tre corsie di velocità e raccoglie, anche tramite un sistema di telecamere ed il confronto con i dati informatizzati registrati presso la Motorizzazione e nelle banche dati nazionali, i riferimenti del veicolo (dati assicurativi, targa, etc), i dati del proprietario e la velocità di passaggio, per poi confrontarla con quella rilevata dal successivo portale posto dai 10 ai 30 km di distanza.
La presenza dei dispositivi SICVE deve essere segnalata dagli appositi cartelli verdi presenti sulle autostrade prima dei singoli macchinari, con specifica indicazione del meccanismo a mezzo del quale le rilevazioni vengono effettuate (è obbligatorio infatti che vi sia la dicitura: “controllo elettronico della velocità effettuato con sistema Tutor”).
Quando una multa ricevuta dal tutor può risultare illegittima?
Come detto le sanzioni elevate sulla base delle rilevazioni con tutor autostradale possono essere considerate nulle per molteplici ragioni.
La prima e la più evidente è la mancata o non corretta segnalazione per mezzo dei cartelli verdi con specifica indicazione della presenza del meccanismo dei tutor attivi.
Un’altra ragione, evidenziata da ultimo dalla Corte diCassazione, con recentissima sentenza n. 6579/2023 è quella della mancata taratura dei dispositivi.
La mera omologazione iniziale infatti non è sufficiente quando il macchinario non sia stato sottoposto a taratura e controlli periodici e il solo verbale di accertamento non può risultare sanante a riguardo.
È bene ricordare infatti che la Polizia Stradale, secondo il DM n. 282 del 13 giugno 2017 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, deve provvedere ad effettuare la verificazione iniziale del sistema e le successive verificazioni periodiche a cadenza annuale.
Quanto stabilito dalla sentenza del 2023, già rilevato da molteplici decisioni conformi sin dal 2016, è di grande importanza per l’automobilista, in quanto lo stesso ha il diritto di chiedere all’ente gestore del sistema SICVE l’esibizione della prova dell’omologazione e delle tarature effettuate sui tutor che hanno raccolto i dati e la rilevazione della velocità media sui quali si basa la sanzione.
Per mezzo di questa richiesta ricadrà sul gestore un onere della prova volto a dimostrare al Giudice adito che le rilevazioni siano attendibili a seguito della taratura periodica e dell’omologazione iniziale dei dispositivi, entrambe obbligatorie ai sensi della richiamata legge.
Nel caso di specie l’amministrazione aveva sostenuto che il solo verbale, verificato dalla Polizia Stradale e basato sui dati raccolti, fosse sufficiente a dare prova di quanto sopra.
La Cassazione, disattendendo la ricostruzione, ha sancito che il verbale non è da solo sufficiente a dimostrare l’attendibilità delle rilevazioni e così anche l’omologazione.
Non avendo quindi l’amministrazione provveduto a fornire la documentazione richiesta, la multa è stata annullata.
Esempio di multa irrogata sull’Autostrada A1
L’allegato esempio di sanzione ricevuta sull’autostrada Milano-Roma-Napoli evidenzia tutto quanto oggi spiegato.
Nel verbale infatti è sempre indicato il nome del personale della Polizia Stradale che ha effettuato la verifica dei dati prima di notificare la sanzione al cittadino, l’orario di passaggio, la stazione di ingresso e la stazione di uscita del veicolo, il decreto di omologazione dei tutor e il modo di rilevazione utilizzato (nella specifico i fotogrammi raccolti).
Successivamente viene indicata la disponibilità della documentazione agli atti ai sensi del D.M. 282 del 13 Giugno 2017, ossia tutte quante le verifiche di funzionalità, che devono essere quindi a disposizione del soggetto interessato a semplice richiesta.
Le multe per eccesso di velocità sulle Autostrade dal 1 Gennaio 2023
Il limite di velocità consentito in autostrada ai sensi dell’art 142 C.d.S. è di 130 Km/h e di 110 Km/h in caso di precipitazioni ed è bene ricordare che i sistemi di rilevamento SICVE rilevano automaticamente anche il superamento di questa seconda soglia durantele giornate di maltempo.
Nell’anno 2023 sino al Giugno 2023 il numero delle sanzioni elevate sulle autostrade italiane per violazione dell’art. 142 C.d.S. è pari a 218214.
É evidente che un numero così alto può dipendere anche dalla mancata manutenzione o controllo dei dispositivi, motivo per cui nel momento in cui si riceve una multa irrogata per mezzo del sistema di rilevamento della velocità media, occorrerà sempre chiedere all’Amministrazione competente la prova dell’omologazione e delle tarature, rivolgendosi ad un esperto per verificare se la multa può essere annullata da un giudice.
Posizionamento dei tutor sull’autostrada A1 Milano-Roma-Napoli
Anche l’autostrada A1, che taglia il nostro Paese da Milano a Roma, è dotata per tutta la sua lunghezza del sistema di rilevamento della velocità media brevettato da Autostrade per l’Italia.
In particolare i dispositivi si trovano:
In direzione Nord
Santa Maria Capuavetere – Capua
Caserta Nord – Santa Maria Capuavetere
San Vittore – Cassino
Cassino – Pontecorvo
Colleferro – Valmontone
San Cesareo – Monteporzio
All Rac Rm-s A1 N QM – All A24 A1 S -m
All. Racc. Roma Nord Per A1 Ponzano Romano
Ponzano Romano – Magliano Sabina
Magliano Sabina – Orte
Firenzuola – Badia
Reggio Emilia – Campegine
Campegine – Parma
Modena Sud – Modena Nord
Allacciamento A15 A1 N QM – Fidenza
Fidenza – Fiorenzuola
Fiorenzuola – Piacenza Sud
Piacenza Sud – Piacenza Nord
Piacenza Nord – Casale
Casale – Lodi
Lodi – Milano Sud
In direzione Sud:
Milano Sud – Lodi
Lodi – Casale
Casale – Piacenza Nord
Piacenza Nord – Piacenza Sud
Allacciamento A21 A1 S – Fiorenzuola
Fiorenzuola – Fidenza
Fidenza – All A15 A1 N
Allacciamento A15 A1 N – Parma
Parma – Campegine
Modena Sud – All. A14 A1 N
Badia Firenzuola
Orte – Ponzano Romano
Ponzano Romano – All. Rac Rm-n A1
Allacciamento A24 A1 S QM – All Rac Rm-s A1 N
Allacciamento A1 Per Roma Sud Colleferro
Monteporzio – San Cesareo
Frosinone – Ceprano
Pontecorvo – Cassino
San Vittore Caianello
Capua – Santa Maria Capuavetere
Santa Maria Capuavetere – Caserta Nord
Domande frequenti
Che tolleranza hanno i tutor?
Come per tutti gli autovelox, anche per i tutor vale il limite di tolleranza strumentale del 5%, che deve essere in ogni caso pari almeno a 5kmh. In realtà un consolidato orientamento della giurisprudenza di merito ha ritenuto che per i dispositivi che misurano la velocità media (e che quindi differiscono dai comuni autovelox che misurano la velocità istantanea) il limite di tolleranza strumentale deve essere pari al 5%, al 10% o al 15% in base al coefficiente di velocità misurata, poiché maggiore è la velocità e maggiore è il margine di errore di misurazione a cui il dispositivo è esposto.
Che differenza c’è tra tutor e autovelox?
Sia i tutor che i comuni autovelox sono dispositivi destinati alla misurazione della velocità. Ciò che li differenzia è che i tutor sono impiegati per misurare la velocità media mantenuta dal veicolo su un determinato tratto di strada, mentre i comuni autovelox misurano la velocità istantanea tenuta dal veicolo nel momento esatto della rilevazione.
Chi può fare le multe in autostrada?
La vigilanza circa il funzionamento dei tutor autostradali e l’emissione dei verbali di violazione è di competenza della Polizia di Stato.
Come funzionano i tutor in autostrada?
Il sistema di funzionamento dei tutor è ovviamente molto sofisticato, ma per dirla in estrema semplicità quando il veicolo attraversa l’inizio del punto di controllo si attiva una spira sotto il manto stradale che fa scattare una prima foto del veicolo. Quando, dopo qualche chilometro, il veicolo attraversa il secondo punto di controllo viene scattata una seconda foto. Il sistema sarà così in grado di misurare la velocità media di percorrenza su quel tratto di strada. Va da sé che, ove la velocità media risultata dal calcolo ottenuto dai due fotogrammi sia superiore a quella consentita, allora sarà rilevata l’infrazione.
Sul funzionamento dei tutor ci si è spesso interrogati, in realtà, coltivando falsi miti su falsi “trucchi” per ingannare il dispositivo. Vi è chi racconta che le corsie vanno percorse quasi vicino al bordo estremo perché le spire sarebbero poste solo al centro e chi raccomanda di effettuare addirittura delle brevissime soste lungo il tratto sottoposto a misurazione, così da abbattere la velocità media. In ogni caso non si tratta di trucchi, ma di bufale: quanto alla prima, le spire sono poste in modo tale da poter effettuare la rilevazione per tutta l’ampiezza della corsia; quanto alla seconda, i tutor misurano non solo la velocità media, ma anche quella istantanea, quindi se avete sfrecciato superando i limiti, nessuna sosta potrà ugualmente salvarvi. L’unico trucco resta sempre la prudenza 😉