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Il 25 settembre 2024, il Tribunale di Firenze ha emesso una sentenza che potrebbe rivoluzionare il panorama giuridico delle sanzioni stradali, annullando una multa per eccesso di velocità rilevata da un autovelox approvato ma non omologato. La sentenza, pronunciata dal giudice Massimo Maione Mannamo, fa eco a un’importante ordinanza (10505/2024) depositata dalla Corte di Cassazione il 19 aprile 2024, creando un solido precedente per futuri ricorsi contro multe illegittime.
La Differenza tra Approvazione e Omologazione
Al centro di questa sentenza c’è la chiara distinzione tra approvazione e omologazione. Il giudice ha ribadito che i due termini non possono essere considerati sinonimi. L’approvazione indica che il dispositivo è stato autorizzato all’uso, ma l’omologazione rappresenta una certificazione tecnica aggiuntiva, necessaria per garantirne la conformità normativa e l’affidabilità nel rilevare infrazioni.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 19 aprile 2024, aveva già chiarito questo concetto, stabilendo che senza la dovuta omologazione, qualsiasi rilevamento effettuato da un autovelox non ha valore legale. Questa posizione è stata ulteriormente consolidata dalla sentenza di Firenze, che ha annullato la multa perché l’autovelox, seppur approvato, mancava della certificazione di omologazione.
Le Motivazioni della Sentenza di Firenze
Il giudice Mannamo ha respinto l’appello del Comune di Firenze, confermando quanto già stabilito dal Giudice di Pace. La motivazione della sentenza si fonda sul principio secondo cui, per essere considerata legittima, una multa basata su un’autovelox deve derivare da un dispositivo sia approvato che omologato, come richiesto dall’art. 142 del Codice della Strada.
Nelle parole del giudice: “Omologazione e approvazione non sono sinonimi, e sono procedimenti tra loro distinti, in quanto aventi caratteristiche, natura e finalità diverse”. Il superamento del limite di velocità, quindi, non può essere accertato con un dispositivo privo dell’omologazione necessaria, rendendo la multa illegittima.
Implicazioni Future della Sentenza
La sentenza di Firenze, unitamente all’ordinanza della Corte di Cassazione, apre la strada a una miriade di ricorsi da parte di automobilisti che sono stati sanzionati con autovelox non omologati. Le amministrazioni locali dovranno ora essere molto più attente nell’utilizzo di tali dispositivi, pena l’annullamento delle sanzioni.
Per gli automobilisti, questa sentenza rappresenta una protezione aggiuntiva contro sanzioni illegittime. Chiunque riceva una multa per eccesso di velocità rilevata tramite autovelox ha ora il diritto di richiedere la documentazione relativa all’omologazione del dispositivo utilizzato e, se essa non esiste, può presentare ricorso entro i termini previsti dalla legge.
Un Precedente Giuridico che Fa Scuola
L’annullamento della multa a Firenze conferma l’importanza della corretta omologazione degli autovelox, creando un precedente giuridico significativo. Grazie anche all’ordinanza della Corte di Cassazione del 19 aprile 2024, questa sentenza stabilisce chiaramente che le multe emesse con dispositivi non omologati sono da considerarsi nulle.
Automobilisti che sospettano di essere stati sanzionati in modo illegittimo hanno ora un solido riferimento giuridico su cui basarsi per presentare ricorso e far valere i propri diritti.