Delle multe per eccesso di velocità rilevate lungo il Cavalcavia del Ghisallo ci siamo già occupati in precedenza, in particolare per i dubbi di legittimità della prassi seguita dalla Polizia Municipale di Milano, che ostinatamente persevera nel notificare i verbali ben oltre i novanta giorni previsti dalla legge.
La rilevanza del caso e l’immenso numero di ricorsi ha attirato l’attenzione anche della Prefettura di Milano che sul punto ha rivolto un’interrogazione al Ministero degli Interni.
Il Ministero ha risposto con la nota n. 16968 del 7 novembre scorso, con cui ha ulteriormente bocciato l’interpretazione operata dal Comune e dalla Polizia Municipale di Milano.
La rilevanza del caso e l’immenso numero di ricorsi ha attirato l’attenzione anche della Prefettura di Milano che sul punto ha rivolto un’interrogazione al Ministero degli Interni.
Il Ministero ha risposto con la nota n. 16968 del 7 novembre scorso, con cui ha ulteriormente bocciato l’interpretazione operata dal Comune e dalla Polizia Municipale di Milano.
Si legge, infatti, nella nota che la notifica oltre i termini previsti dalla legge può essere legittimamente eseguita solo quando essa sia giustificata da eccezionali fattori esterni e non dall’incapacità organizzativa interna all’ufficio.Altre frecce si aggiungono quindi all’arco dei ricorrenti, sebbene da Palazzo Marino sia arrivata pronta la replica del Comune, che, anziché fare marcia in dietro, ribadisce la propria posizione: la nota ufficiale del Comune, facendo infatti espressamente riferimento al parere ministeriale, individua quale fattore “esterno ed eccezionale” proprio l’elevato numero di contravvenzioni rilevate dall’autovelox.
Gira e rigira ad ogni interpretazione se ne sovrappone un’altra e della faccenda torneremo probabilmente ad occuparci ancora in diverse occasioni. Intanto, i dubbi sollevati dalla Prefettura ed i parere ricevuto dal Ministero, fanno ben sperare circa l’esito che avranno i ricorsi presentati in via amministrativa.