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Queste che andremo di seguito ad esaminare sono alcune delle motivazioni di ricorso sulla quale stiamo attualmente fondando le nostre opposizioni.
Accordi sottobanco
Da verifiche effettuate risulta che il Comune di Agropoli abbia stipulato una convenzione con il Consorzio Gives, in virtù della quale il consorzio assume la gestione dell’autovelox ed in cambio incassa una percentuale pari al 29% delle multe incassate dal Comune (che scenderà al 26% superati i primi 450.000 euro).
Accordi del genere sono espressamente vietati dalla normativa vigente, in particolare dalla così detta Direttiva Maroni del 2009, e dall’art. 345 del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada, secondo cui le apparecchiature di rilevazione delle infrazioni devono essere sempre nella esclusiva disponibilità delle forze dell’ordine e da esse autonomamente gestite.
Società provate non possono avere, quindi, alcuna ingerenza nell’accertamento delle infrazioni, poiché il loro interesse alla massimalizzazione dei profitti sarebbe chiaramente in contrasto con la tutela di quegli interessi pubblici a cui dovrebbe essere rivolta l’attività sanzionatoria delle forze di polizie. Detto in termini più immediati, le multe non devono essere un business, ma un deterrente volto a scoraggiare comportamenti illeciti.
Assenza di autorizzazione della Provincia di Salerno
Altro elemento che potrà comportare l’annullamento dei verbali per eccesso di velocità attiene all’assenza di provvedimenti autorizzativi all’installazione dell’autovelox. Come già ricordato, l’autovelox è posizionato lungo la strada provinciale 430, ed insiste sul territorio della Provincia di Salerno. Ai fini della legittimità degli accertamenti effettuati è, pertanto, necessario un preventivo provvedimento col quale la provincia territorialmente competente ne approvi l’installazione. A ben vedere, l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Salerno effettivamente esiste, ma essa è riferita agli accertamenti da eseguirsi sulla strada provinciale 430 ai chilometri 106,850 e Km 109,500, e non al chilometro 103 cui invece fanno riferimento i numerosi verbali notificati nelle scorse settimane.
Autovelox T-Exspeed V. 2.0 matricola 2053
L’autovelox mediante cui risultano accertate le infrazioni è il T-Exspeed V. 2.0 matricola 2053. Con specifico riferimento a questa apparecchiatura, sarà utile e necessario richiedere in sede di ricorso che la pubblica amministrazione, assolvendo al proprio onere probatorio, dimostri di aver utilizzato l’autovelox in modo conforme a quanto previsto dal relativo decreto di omologazione e che esso sia stato preventivamente sottoposto alle verifiche di funzionamento richieste dal decreto medesimo di omologazione.
Anche in virtù di quanto precedentemente illustrato, tali verifiche di funzionamento non potranno risultare validamente eseguite qualora le relative attestazioni dovessero provenire da qualsiasi soggetto privato addetto alla vendita, produzione o distribuzione degli impianti.