Guida in stato d’ebbrezza: nullo l’alcoltest dopo l’incidente

La cronaca del fatto racconta che il conducente del veicolo per evitare un auto sbucata all’improvviso ne abbia tamponata un’altra in sosta. Sul fatto sono sopraggiunti i carabinieri che hanno sottoposto il conducente all’alcoltest. Risultato: positivo.
Tuttavia dal momento del tamponamento a quello dell’alcoltest sono passate tre ore circa, ovvero il tempo necessario alle forze dell’ordine per raggiungere il luogo del sinistro, compilare le scartoffie, assumere i rilievi del caso e sbrigare la procedura. Su queste basi, il conducente ha fatto ricorso contro il verbale per guida in stato d’ebbrezza contestando l’inattendibilità del test, poiché non è effettuato immediatamente dopo il sinistro, ma a distanza di un lasso di tempo eccessivo.
L’argomentazione non fa una piega, dal momento che è chiaro che le bevande alcoliche potrebbero essere state assunte successivamente al sinistro e, quindi, non è dimostrato che il ricorrente abbia guidato l’auto in stato d’ebbrezza. Nel caso concreto, come accennato, verbali alla mano, dal tamponamento al test etilometrico sarebbero trascorse circa tre ore. La sentenza di merito rappresenta comunque un importante precedente, poiché è chiaro che il principio rimarrebbe lo stesso anche qualora il margine di tempo fosse largamente inferiore, ovvero in tutti i casi in cui emerga che l’alcoltest non sia stato effettuato contestualmente ai rilievi o ancor prima di essi.
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