L’art. 142 del Codice della Strada dispone sanzioni in misura diversa in base alla velocità rilevata dall’autovelox. Come è giusto che sia, infatti, non avrebbe senso punire alla stessa maniera, ad esempio, chi supera i limiti di 5 km/h e chi li supera di 70 km/h.
Per questo, l’art. 142 prevede 4 scaglioni di riferimento, con sanzioni crescenti:
– Il comma 7 riguarda chi supera il limite in misura non superiore ai 10 km/h;
– Il comma 8 riguarda chi supera il limite in misura superiore ai 10 km/h ma non superiore ai 40 km/h;
– Il comma 9 riguarda chi supera il limite in misura superiore ai 40 km/h non superiore ai 60 km/h;
– Il comma 9bis riguarda chi supera il limite in misura superiore ai 60 km/h.
Per questo, l’art. 142 prevede 4 scaglioni di riferimento, con sanzioni crescenti:
– Il comma 7 riguarda chi supera il limite in misura non superiore ai 10 km/h;
– Il comma 8 riguarda chi supera il limite in misura superiore ai 10 km/h ma non superiore ai 40 km/h;
– Il comma 9 riguarda chi supera il limite in misura superiore ai 40 km/h non superiore ai 60 km/h;
– Il comma 9bis riguarda chi supera il limite in misura superiore ai 60 km/h.
Questi valori sono da considerare al netto del margine della tolleranza strumentale dell’autovelox, che è pari al 5% ed è automaticamente già calcolata nel verbale.
Cosa succede, tuttavia, se da uno scaglione di riferimento si passa al successivo (con pene quindi più severe) per uno scarto di appena 0,10 km/h?
Da una differenza così irrisoria, possono discendere sanzioni diverse, con conseguenze assolutamente rilevanti: basti pensare che il comma 8 prevede la decurtazione di appena 3 punti, mentre col comma 9 scatta immediatamente la sospensione della patente. Immaginiamo un tratto autostradale con il limite a 120 km/h: ha senso decurtare 3 punti a chi percorra la strada ad una velocità di 180,00 km/h e sospendere la patente a chi, invece, la percorra a 180,10 km/h?La Cassazione ha risposto a questo quesito, in occasione della recente ordinanza n. 3781 del 15 febbraio 2018. La risposta è stata purtroppo positiva, dal momento che la formulazione dell’art. 142 del Codice della Strada non lascia spazio ad altri margini di tolleranza. Per quanto possa sembrare ingiusto, i numeri non conoscono eccezioni e anche uno 0,1 può essere fatale.
Cosa succede, tuttavia, se da uno scaglione di riferimento si passa al successivo (con pene quindi più severe) per uno scarto di appena 0,10 km/h?
Da una differenza così irrisoria, possono discendere sanzioni diverse, con conseguenze assolutamente rilevanti: basti pensare che il comma 8 prevede la decurtazione di appena 3 punti, mentre col comma 9 scatta immediatamente la sospensione della patente. Immaginiamo un tratto autostradale con il limite a 120 km/h: ha senso decurtare 3 punti a chi percorra la strada ad una velocità di 180,00 km/h e sospendere la patente a chi, invece, la percorra a 180,10 km/h?La Cassazione ha risposto a questo quesito, in occasione della recente ordinanza n. 3781 del 15 febbraio 2018. La risposta è stata purtroppo positiva, dal momento che la formulazione dell’art. 142 del Codice della Strada non lascia spazio ad altri margini di tolleranza. Per quanto possa sembrare ingiusto, i numeri non conoscono eccezioni e anche uno 0,1 può essere fatale.