Le multe degli autovelox di Settimo Torinese sono legittime?

settimo torinese

Gli autovelox sono la causa maggiore di multe in Italia, soprattutto per quanto riguarda l’eccesso di velocità. Ma quando lo stesso autovelox causa una serie innumerevole quanto improvvisa di multe, dovrebbe iniziare a sorgere qualche dubbio in merito alla legittimità e regolarità del dispositivo utilizzato: è stato sottoposto agli opportuni controlli? Funziona bene? Viene correttamente segnalato? Infatti, questi sono tutti interrogativi che fondano motivi di illegittimità delle contravvenzioni che riceviamo. Questo è anche il caso degli Autovelox di Settimo Torinese, che da quando sono stati installati hanno generato un quantitativo di multe davvero insolito, tanto da interessare la stampa e sollecitare lo scontento dei cittadini che abitualmente percorrevano quel tratto di strada, senza incorrere in alcuna violazione stradale. Scopriamo insieme cosa è successo nello specifico.

Dove si trova l’autovelox di Settimo Torinese

L’analisi parte da un verbale di contravvenzione che ci fa esaminare un nostro assistito, in merito ad una multa ricevuta per eccesso di velocità sulla SS 11, per essere precisi al km 11 + 750, corsia sinistra, direzione Torino, Comune di Settimo Torinese. Qui il limite di velocità da rispettare è di 90 Km/h.

Il modello utilizzato è l’Enves MVD 1605.

Il dispositivo di rilevazione della velocità Enves EVO MVD 1605

Come sempre, è bene partire dall’analisi del modello utilizzato per rilevare la velocità, per capire se potrebbe esserci un malfunzionamento del dispositivo. L’Enves Evo MVD 1605 è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con Decreto del 1 Giugno 2020 n. 183, per la rilevazione di infrazioni relative al superamento dei limiti massimi di velocità e per la rilevazione e documentazione delle infrazioni semaforiche.

Sul sito della Traffic Thech vengono elencate le funzioni di tale apparecchio, che sono le seguenti:

  • Il rilevamento della velocità in modalità non invasiva
  • Il funzionamento diurno e notturno
  • Il funzionamento bidirezionale, in avvicinamento e/o in allontanamento
  • Il rilevamento frontale con oscuramento automatico del parabrezza
  • Classificazione automatica dei veicoli in macro classi di veicoli (ad es. veicoli lunghi e corti) soggetti a differenti limiti massimi di velocità.

Il caso degli autovelox di Settimo Torinese

Il caso degli autovelox di Settimo Torinese, in particolare, si è reso interessante perché diventato addirittura “mediatico”.

Infatti, questi dispositivi sono stati protagonisti anche della trasmissione Dritto e Rovescio su Rete 4, dove i guidatori multati hanno lamentato l’ingiustizia delle contravvenzioni ricevute, accusando apertamente il sistema di aver scelto di installare gli autovelox solo per fare cassa. In effetti, in un solo mese l’apparecchio è arrivato ad accumulare multe per un valore pari ad un milione di euro!

In particolare, alcune dichiarazioni sono state riportate anche dal “giornalelavoce.it” e possiamo leggere quanto segue:

Circa 10 mila multe da agosto. Sono questi i numeri dell’autovelox di Settimo Torinese, lungo la SS11, al confine con Castiglione.”

Faccio quella strada – racconta un cittadino – tutte le mattine e guido sempre senza arrecare danni a nessuno. Sono in Italia da 15 anni e non ho mai preso un verbale in vita mia.Ora devo lasciare il mio intero stipendio al Comune di Settimo. Io credo che per strumenti simili le segnalazioni debbano essere fatte a dovere. Il palo con il velox non era segnalato. In più era nella curva, dietro un albero. Vuoi sensibilizzare il cittadino? Devi fare tutto a prova di scemo.Io mi ritrovo a dover pagare 2 mila euro al Comune e non sono un pirata della strada”.

Tutto questo nonostante l’apparecchiatura sia stata installata davvero da poco tempo, infatti il nuovo dispositivo è stato attivato il 28 agosto 2023

Perché proporre ricorso avverso le multe degli autovelox di Settimo Torinese?

Proprio per l’inspiegabile aumento delle multe e il sospetto che non siano del tutto legittime, ad oggi, centinaia di cittadini sembrerebbero pronti a proporre ricorso avverso le contravvenzioni causate dai dispositivi di rilevamento della velocità di Settimo Torinese. Dunque, analizziamo insieme sulla base di quali motivi potremmo opporci alla multa ricevuta a causa di questi autovelox.

Abbiamo detto che il dispositivo utilizzato è  l’EnVES MVD 1605, dunque un classico autovelox. Ne consegue che i motivi che possono legittimare un ricorso avverso la multa causata da questi strumenti, riassumendo, possono essere:

  • La mancata procedura di controllo di omologazione, approvazione e taratura;
  • La mancata segnalazione del dispositivo;
  • L’utilizzo non idoneo dello strumento di rilevazione;
  • La non menzione del numero di matricola dell’autovelox nel verbale di contravvenzione;
  • L’assenza dell’indicazione nel verbale del decreto prefettizio autorizzativo.

Nel caso specifico, analizzando quanto riportato dai guidatori e dalle notizie di cronaca, due sembrano essere i motivi principali, tra quelli sopra citati, a cui sarebbe possibile appellarsi:

  • Mancata omologazione: Sembrerebbe che gli autovelox in questione, infatti, non sarebbero stati sottoposti alla regolare procedura di omologazione, prevista come obbligatoria dall’articolo 192, comma 2, del regolamento di attuazione del Codice della Strada, il quale stabilisce che:

“L’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale del ministero dei Lavori pubblici accerta, anche mediante prove, e avvalendosi, quando ritenuto necessario, del parere del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, la rispondenza e la efficacia dell’oggetto di cui si richiede l’omologazione alle prescrizioni stabilite dal presente regolamento, e ne omologa il prototipo quando gli accertamenti abbiano dato esito favorevole. L’interessato è tenuto a fornire le ulteriori notizie e certificazioni che possono essere richieste nel corso dell’istruttoria amministrativa di omologazione e acconsente a che uno dei prototipi resti depositato presso l’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale”.

Si sono poi pronunciate nel senso dell’obbligatorietà dell’omologazione per tutti i dispositivi di rilevazione della velocitàsia la Corte Costituzionale con sentenza 113/2015 che la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 8694 del 17 marzo 2022.

Rimandiamo all’apposito articolo sul nostro sito per un approfondimento del tema.

  • Mancata segnalazione:dalle dichiarazioni dei cittadini si evince che il dispositivo di rilevazione della velocità non era visibile. Ricordiamo che ai sensi dell’articolo 142 del codice della strada, comma 6 bis:

Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente codice. Le modalità di impiego sono stabilite con decreto del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno”.

Sul punto, la Cassazione con ordinanza 4007/2022 ha precisato che i requisiti della preventiva segnalazione e della visibilità del dispositivo di rilevazione della velocità sono distinti ed autonomi e devono essere entrambi soddisfatti.

Dunque, molteplici risultano esseri i dubbi da chiarire in merito alla legittimità delle migliaia di multe causate dai dispositivi protagonisti di questo articolo, pertanto, qualora aveste ricevuto una multa proprio a seguito della segnalazione di tali autovelox, non esitate a chiederci una consulenza, per evitare di pagare una contravvenzione ingiusta.

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