Nel momento in cui si riceve una multa per violazione del Codice della Strada, quello che generalmente tutti fanno è andare subito a leggerla, nella speranza di individuare vizi che possano consentirne la contestazione. Un po’ all’Azzeccagarbugli si va alla ricerca del cavillo.
Un’ipotesi che ricorre di frequente attiene al caso in cui sulla “multa” risulti assente l’indicazione dell’importo da pagare. Fare ricorso contro una multa senza importo è sicuramente possibile, questo perché tale dato è da includere fra quelli essenziali per la validità di un verbale.
La conferma di questo aspetto si può verificare attraverso la consultazione dell’articolo 383 del D.P.R. n. 495 del 1992, che fa parte del regolamento di attuazione del Codice della Strada. Accanto a dati quali il giorno, l’ora e e il luogo nei quali avviene la violazione, o ad esempio le generalità e la residenza del trasgressore, vi è anche l’importo della sanzione.
Ecco perché, in linea generale, possiamo affermare che una multa senza importo è certamente opponibile, nel caso in cui ci si affidi a un professionista qualificato.
L’aspetto da verificare a priori, ad ogni modo, è un altro: abbiamo ricevuto una multa senza importo, o un semplice preavviso di accertamento?
Verbale senza importo, che differenza c’è fra preavviso e multa
In questo articolo ci preme quindi far chiarezza su uno dei punti che creano il maggior numero di dubbi agli automobilisti. Molto spesso, si fa confusione fra un semplice preavviso di accertamento e una multa vera e propria.
Tipicamente il preavviso è il documento che troviamo sul parabrezza della nostra auto in sosta (vietata). È davvero molto frequente che il preavviso, redatto di fretta e senza particolare cura dall’agente accentratore, n sia compilato in ogni campo o sia scritto con grafia scarsamente intellegibile.
Queste circostanze potrebbero trarci in inganno e portarci a cantare subito vittoria, invano. Spesso si pensa, infatti, che sia possibile fare ricorso contro il semplice preavviso trovato sotto al tergicristalli della nostra vettura.
In realtà, questo documento ha la sola funzione di “avvertire” che la multa (ovvero il verbale vero e proprio), sarà recapitata a casa via raccomandata postale.
In sintesi, stiamo confondendo un preavviso con una multa: trattandosi di un semplice “memorandum”, per definizione il preavviso non è opponibile, comunque esso sia scritto. Cosa ben diversa è, invece, quando troviamo un vizio di forma su una multa, che sia recapitata per posta o contestata immediatamente al trasgressore. Andiamo a vedere, quindi, in che termini è possibile fare ricorso contro una multa senza importo.
Multe senza importo, quando si può fare ricorso e quando si devono pagare
Abbiamo chiarito quindi che un eventuale ricorso contro un verbale senza importo non può riguardare il semplice preavviso di accertamento, ma la multa vera e propria.
Come anticipato, possiamo ricevere una multa via raccomandata postale, oppure direttamente dalle mani di un agente incaricato di far rispettare il Codice della Strada.
Specifichiamo subito che quando la multa arriva per raccomandata postale, è molto raro il caso in cui sia possibile opporsi con un ricorso. La redazione dei verbali, infatti avviene ormai attraverso sistemi informatici, e questo aspetto da solo basta a escludere eventuali errori o mancanze di dati. Tuttavia, non è possibile escludere a priori che anche i sistemi informatizzati commettano degli errori. Quindi, nella remota ipotesi in cui dovessimo ricevere una multa senza importo per posta, sarebbe comunque possibile fare ricorso.
Un errore del genere può, invece, ricorrere con maggiore frequenza nel caso in cui l’infrazione sia contestata immediatamente al trasgressore e, quindi, il verbale sia redatto a mano dall’agente accertatore.
Ad esempio, nella compilazione l’agente potrebbe, per una semplice svista, omettere il campo dell’importo della sanzione, oppure il verbale potrebbe risultare comunque illeggibile, a causa di un cattivo utilizzo della carta carbone, che viene comunemente utilizzata per lasciare copia del documento al trasgressore.
Anche in questo caso, essendo l’importo della multa un elemento indefettibile, il verbale è sicuramente opponibile e va sottoposto ad un professionista esperto del campo, per impostare la base del ricorso.