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Il 12 giugno 2025 rappresenta una data spartiacque per la regolamentazione degli autovelox in Italia. Dopo un anno dalla pubblicazione del Decreto Autovelox del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) in Gazzetta Ufficiale, entra in vigore l’obbligo di adeguamento per tutte le amministrazioni locali. Si tratta di un intervento normativo molto atteso e destinato a rivoluzionare l’installazione e l’utilizzo dei dispositivi di rilevazione automatica della velocità.
In questo articolo analizziamo in dettaglio cosa prevede il decreto autovelox, quali sono le nuove regole, come cambiano i criteri per la collocazione dei dispositivi e quali saranno le conseguenze per le multe elevate in violazione delle nuove disposizioni.
Cos’è il Decreto Autovelox
Con il termine “decreto autovelox” ci si riferisce al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti pubblicato il 28 maggio 2024, che disciplina:
- i criteri di installazione degli autovelox fissi e mobili;
- le distanze minime tra segnaletica e dispositivo;
- le condizioni per la legittimità dell’utilizzo;
- l’obbligo di comunicazione e mappatura da parte dei Comuni.
Il provvedimento mira a contrastare l’uso distorto degli autovelox da parte di alcuni enti locali, spesso accusati di utilizzarli come strumenti per “fare cassa”, piuttosto che per tutelare la sicurezza stradale.
Quando Entra in Vigore
Il termine ultimo per l’adeguamento è il 12 giugno 2025. Entro tale data, tutti gli autovelox attivi sul territorio nazionale dovranno rispettare i nuovi requisiti imposti dal decreto. Gli apparecchi non conformi dovranno essere disattivati o adeguati, pena l’illegittimità delle rilevazioni effettuate.
I Tre Criteri per la Legittima Installazione degli Autovelox
Una delle innovazioni principali del decreto autovelox riguarda i presupposti per l’installazione. Non sarà più possibile posizionare liberamente gli apparecchi. Saranno ammessi solo in presenza di almeno uno dei seguenti tre requisiti:
- Elevata incidentalità legata alla velocità nel quinquennio precedente;
- Impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata (ad esempio, per ragioni di sicurezza);
- Velocità media superiore ai limiti consentiti, rilevata con dati oggettivi.
In tutti i casi, l’autorizzazione dovrà essere espressamente disposta dal Prefetto, con un provvedimento formale.
Questa misura mira a restituire all’autovelox la sua funzione originaria: prevenire incidenti e tutelare l’incolumità pubblica, e non quella di strumento di fiscalità occulta.
Dove Possono Essere Installati gli Autovelox
Il decreto distingue tra le varie categorie di strada e impone vincoli stringenti sulla collocazione dei dispositivi. Vediamo i dettagli.
1 Strade Urbane
- Strade urbane di scorrimento: solo se il limite massimo è quello previsto per tale tipo di strada (almeno 50 km/h);
- Strade urbane di quartiere e urbane locali: ammessi solo se il limite è pari a 50 km/h, cioè quello previsto dal Codice della Strada.
2 Strade Extraurbane
- Su autostrade, extraurbane principali, extraurbane secondarie e extraurbane locali, l’autovelox può essere installato solo se il limite di velocità è non inferiore di oltre 20 km/h rispetto al limite ordinario della strada.
Esempio: su una extraurbana principale con limite standard di 110 km/h, l’autovelox potrà essere installato solo se il limite imposto non scende sotto i 90 km/h.
In sostanza, non si potrà più piazzare un autovelox dove il limite viene abbassato arbitrariamente, ad esempio a 50 o 70 km/h, al solo scopo di cogliere in fallo gli automobilisti.
Le Nuove Distanze Obbligatorie
Il decreto autovelox fissa distanze minime obbligatorie sia tra i dispositivi, sia tra i cartelli di segnalazione e l’autovelox stesso.
1 Distanza tra dispositivi
- Autostrade: almeno 4 chilometri;
- Strade extraurbane principali: almeno 3 chilometri;
- Strade extraurbane secondarie e locali: almeno 1 chilometro;
- Strade urbane di scorrimento: almeno 1 chilometro;
- Strade urbane locali e di quartiere: almeno 500 metri.
Per le postazioni fisse, anche nei centri abitati, è previsto un minimo di 500 metri di distanza tra un dispositivo e l’altro.
2 Distanza tra segnale e dispositivo
- Strade extraurbane: almeno 1 chilometro;
- Strade urbane di scorrimento: almeno 200 metri;
- Altre strade: almeno 75 metri.
Questo significa che l’autovelox deve essere sempre preceduto da un congruo preavviso, che consenta al conducente di regolare la velocità in sicurezza. Le multe elevate senza il rispetto di tali distanze rischiano di essere annullabili su ricorso.
Obbligo di Mappatura e Comunicazione
Altro elemento cardine del decreto autovelox 2025 è l’obbligo, introdotto da un emendamento della Lega, per i Comuni di:
- comunicare formalmente al Ministero ogni autovelox presente sul proprio territorio;
- aggiornare costantemente l’elenco;
- disporre la disattivazione degli apparecchi non comunicati o non mappati.
In mancanza di mappatura, il dispositivo non potrà entrare in funzione, rendendo nulle le eventuali sanzioni. Questo provvedimento mira a garantire trasparenza e uniformità nella gestione dei dispositivi di controllo elettronico.
Cosa Succede agli Autovelox Fuorilegge
Dal 12 giugno 2025, ogni autovelox che non rispetti le nuove norme è da considerarsi fuorilegge. Questo comporta conseguenze significative:
- Multe nulle se elevate da dispositivi non conformi;
- Possibilità di ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto;
- Sanzioni amministrative per i Comuni inadempienti;
- Obbligo di rimozione o adeguamento immediato.
Implicazioni Giuridiche e Opportunità per i Ricorsi
Con l’entrata in vigore del decreto autovelox, aumentano sensibilmente le possibilità di contestare le multe per eccesso di velocità. Sarà possibile eccepire:
- Violazione delle nuove distanze minime;
- Mancanza del provvedimento prefettizio autorizzativo;
- Limite di velocità imposto in violazione dei criteri;
- Assenza di mappatura del dispositivo;
- Mancata segnalazione preventiva conforme.
In molti casi, il ricorso potrà essere fondato anche su vizi formali del verbale, come l’indicazione generica del luogo o l’uso di apparecchi non omologati.
Perché il Decreto Autovelox è una “Svolta”
Il decreto autovelox rappresenta una delle riforme più incisive degli ultimi anni in tema di circolazione stradale. Per la prima volta:
- Si fissano regole chiare sulla legittimità degli autovelox;
- Si impone un ruolo centrale al Prefetto, riducendo l’autonomia indiscriminata dei Comuni;
- Si introducono criteri oggettivi e misurabili per la collocazione;
- Si favorisce la trasparenza tramite la mappatura nazionale.
L’obiettivo dichiarato del Ministero è ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni in materia di sanzioni stradali. Un uso più equo e razionale degli autovelox potrà ridurre il contenzioso e migliorare l’efficacia delle politiche di sicurezza.
Perché il Decreto Autovelox non è la svolta che si aspettava
In realtà, malgrado l’interesse delle problematiche affrontate dal Decreto Autovelox, allo stato attuale la legittima sanzionabilità degli eccessi di velocità dipende da ben altri fattori: ci riferiamo in particolare alla questione relativa all’omessa omologazione degli autovelox, di cui ci siamo già occupati in numerosi approfondimenti dei mesi scorsi. Continua ad essere intollerabile su questo punto l’assoluto silenzio e l’inerzia degli organi istituzionali che proseguono ad elevare contravvenzioni in assoluto spregio dei principi enunciati dalla Corte di Cassazione, lasciando ai cittadini l’onere di sollevare puntualmente opposizione per ottenere giustizia.
FAQ – Domande Frequenti sul Decreto Autovelox
Cosa succede alle multe elevate prima del 12 giugno 2025?
Le nuove regole non sono retroattive. Tuttavia, anche prima del decreto molti criteri (es. segnaletica, omologazione) erano già richiesti per legge. Un legale potrà valutare la validità del verbale.
Gli autovelox mobili sono soggetti alle nuove distanze?
Sì, anche le postazioni mobili devono rispettare le distanze minime tra dispositivi e cartelli, nonché gli stessi criteri di collocazione.
Chi decide se un tratto è ad alta incidentalità?
Il Prefetto, sulla base di dati statistici raccolti da Polizia, Carabinieri o enti stradali, può individuare i tratti meritevoli di controllo.
Dove trovo l’elenco degli autovelox mappati?
L’elenco dovrebbe essere reso pubblico a cura del Ministero o dei Comuni. In attesa della piattaforma nazionale, puoi richiederlo direttamente al tuo Comune di residenza.


Una risposta
può un piccolo comune posizionare uno o più autovelox su una strada statale che non attraversa in nulla il paese e ad alta affluenza di traffico?
soltanto per fare cassa?
E’ legittima questa multa?