Continuiamo ad occuparci delle multe provenienti dal Comune di Milano ed in particolare di quelle relative all’autovelox posto al Cavalcavia del Ghisallo. Come già rilevato da molti dei nostri lettori, tra le tante anomalie presenti in questi verbali, la più macroscopia è rappresentata dalla data di accertamento dell’infrazione, differita di settimane o mesi rispetto alla data in cui l’infrazione stessa sarebbe stata commessa.
In altri termini, ad una attenta analisi del verbale, potrà riscontrarsi che la data in cui sarebbe stata commessa la violazione risalirebbe ad esempio al mese di aprile, ma che la stessa sia stata tuttavia accertata solo durante il mese di agosto (a distanza quindi di 4 mesi o giù di lì).
In altri termini, ad una attenta analisi del verbale, potrà riscontrarsi che la data in cui sarebbe stata commessa la violazione risalirebbe ad esempio al mese di aprile, ma che la stessa sia stata tuttavia accertata solo durante il mese di agosto (a distanza quindi di 4 mesi o giù di lì).
Come è possibile che avvenga ciò?
Fare congetture è fin troppo semplice: Le infrazioni astutamente rilevate dalla Polizia Municipale di Milano sono talmente tante che lo stesso corpo di polizia non è evidentemente in grado notificare ciascun verbale entro i termini imposti dalla legge. Per ovviare a questo ritardo e non rinunciare a riscuotere le sanzioni, la Polizia Municipale sta, quindi, ricorrendo a questo “piccolo stratagemma”, per guadagnare quei giorni grazie ai quali potrà dirsi rispettato il dettato normativo secondo cui il verbale deve essere notificato entro novanta giorni dall’accertamento dell’infrazione.
Formalmente potremmo, quindi, ritenere che la norma sia stata rispettata. Sostanzialmente, tuttavia, verbali di questo genere sono da considerare nulli.Il punto da cui partire è valutare se sia corretto (oppure sia frutto di una interpretazione assolutamente arbitraria) scindere i due momenti, ovvero quello della rilevazione e quello dell’accertamento dell’infrazione.
Fare congetture è fin troppo semplice: Le infrazioni astutamente rilevate dalla Polizia Municipale di Milano sono talmente tante che lo stesso corpo di polizia non è evidentemente in grado notificare ciascun verbale entro i termini imposti dalla legge. Per ovviare a questo ritardo e non rinunciare a riscuotere le sanzioni, la Polizia Municipale sta, quindi, ricorrendo a questo “piccolo stratagemma”, per guadagnare quei giorni grazie ai quali potrà dirsi rispettato il dettato normativo secondo cui il verbale deve essere notificato entro novanta giorni dall’accertamento dell’infrazione.
Formalmente potremmo, quindi, ritenere che la norma sia stata rispettata. Sostanzialmente, tuttavia, verbali di questo genere sono da considerare nulli.Il punto da cui partire è valutare se sia corretto (oppure sia frutto di una interpretazione assolutamente arbitraria) scindere i due momenti, ovvero quello della rilevazione e quello dell’accertamento dell’infrazione.