Accesso in corsia riservata ai mezzi pubblici e ztl

Dalle maggiori metropoli italiane fino ai più sparuti paeselli di provincia, quasi ogni amministrazione municipale ha negli ultimi tempi pensato bene di istituire la propria zona a traffico limitato, piantare ai varchi di accesso qualche telecamera e iniziare a macinare multe.

Lo scopo è solo quello di decongestionare il traffico, nessuno pensi malignamente che lo facciano per far soldi e arrotondare i loro bilanci!

Proprio perché ci stiamo riferendo ad una fenomenologia largamente diffusa in singoli comuni, la realtà è mooolto eterogenea e fare un discorso unitario è impossibile. Desideriamo ugualmente darti qualche spunto per poter comprendere se e come sarà eventualmente annullabile la multa che hai ricevuto, ma poi in ogni caso se vorrai avere le idee più precise, ti converrà inviarci copia del verbale. Esamineremo la tua multa gratuitamente e ti suggeriremo se pagarla o se invece contestarla.

Sappiamo che hai urgenza di prendere una decisione, perché se proprio devi pagarla, tanto vale farlo entro i cinque giorni per beneficiare dello sconto del 30%. Per questo, ti risponderemo sempre e comunque nel giro di qualche ora. Da noi funziona così: non si torna a casa fino a che non si è finito di esaminare l’ultimo dei verbali ricevuti durante l’arco della giornata.

Quindi prima ci mandi questo verbale, invece di rigirartelo tra le mani, e prima si conclude la faccenda. Poggialo sul tavolo, impugna il cellulare, fagli una bella foto e inviacela come ti è più comodo. Via mail ad info@ricorsi.net, oppure tramite il modulo di contatto che trovi qui.

Finita questa lunga premessa, come ti dicevo, passiamo ad esaminare alcune (ma sono solo alcune, perché tutte sarebbe impossibile!) delle motivazioni in virtù delle quali la multa potrebbe essere contestabile. Facciamo alcuni esempi, procedendo per punti.

La matricola del dispositivo

Punto primo. Le infrazioni per accesso in ztl sono quasi sempre rilevate  mediante telecamere e dispositivi elettronici che funzionano in modo automatizzato. Per questo è indispensabile che nel verbale sia sempre espressamente indicato il numero di matricola del dispositivo. Senza il numero di matricola, sarebbe infatti altrimenti impossibile verificare a posteriori che il dispositivo funzionasse correttamente e sarebbe impossibile verificare che sia stato utilizzato in modo conforme a quanto prescritto dal relativo decreto di omologazione.

La segnaletica di divieto

Un’altra problematica di rilevo riguarda la segnaletica. E con questo passiamo al secondo punto.

Chiunque si sia trovato di fronte ad un segnale di divieto d’accesso in ztl, sa bene che agglomerato di simboli si possano concentrare su quel pannello di pochi centimetri: un simbolo per indicare gli orari in cui l’accesso è consentito nei giorni festivi (a forma di croce); un altro per indicare quello consentito nei giorni feriali (quello coi due martelli); il simbolo della carrozzina per specificare che è consentito l’accesso agli invalide; un altro ancora per indicare che è consentito l’accesso alle forze dell’ordine e, infine, almeno un ultimo, per indicare gli orari in cui è consentito il carico delle merci (a cui sono da aggiungere il segnale di divieto, il pannello che indica che la zona è video sorvegliata e, come se non bastasse, il pannello luminoso con l’ambigua dicitura “varco attivo” o “varco non attivo”).

Insomma, a trovarsi davanti un segnale del genere, c’è da accostare la propria automobile sul ciglio della strada per ragionarci una decina di minuti e comprendere se si possa effettivamente passare senza finire nell’occhio delle telecamere, oppure no.

Invece, nella assoluta maggioranza dei casi, questi segnali sono posti immediatamente a ridosso della zona di divieto: vivere o morire, hai il tempo di un colpo d’occhio per decidere se invertire la rotta o passare …e che Dio te la mandi buona (e magari passi semplicemente perché hai visto serenamente passare l’auto che ti precedeva, come se prendere la multa in due fosse meno doloroso!).

Il punto è: la legge prevede  una distanza minima tra il segnale e la zona di divieto? Ovviamente si. Il Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del nuovo Codice della Strada prevede, infatti, che il segnale di prescrizione nelle strade urbane sia posto ad una distanza di 80 metri.

Quasi tutte (è incredibile ma è proprio così!) le amministrazioni comunali ignorano (o fingono di ignorare) questa norma e pongono la segnaletica di divieto giusto a ridosso della zona in cui vige il divieto…quasi tutte queste multe finiscono poi per essere annullate.

Varco attivo significa che si può passare?

Altra questione da non sottovalutare – e siamo già al terzo punto – è quella strettamente linguistica. Ci riferiamo alle due espressioni che troviamo utilizzate sui pannelli luminosi nei punti di accesso alle ztl: “varco attivo” e “varco non attivo”.  Dizionario della lingua italiana alla mano, il varco è un punto di passaggio. Se mi dici che è attivo io immagino di poterci passare! Perfino l’Accademia della Crusca si è scomodata ad esprimere il suo giudizio sull’espressione varco attivo. C’è un articoletto sul loro sito internet. Hanno definito questa espressione “eccessivamente ellittica”.

Pare che finalmente anche ai piani alti qualcuno si sia reso conto dell’ambiguità e abbia pensato che utilizzare delle espressioni più aderenti alla lingua italiana avrebbe aiutato gli automobilisti a commettere meno infrazioni. Così, dal luglio del 2019, le nuove linee guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno previsto che le espressioni “varco attivo” e “varco non attivo” siano sostituite da “ztl attiva” e “ztl non attiva”. Incredibile che c’abbiamo impiegato appena una quindicina d’anni per concepire questa incredibile rivoluzione linguistica!

Il problema resta per tutte le infrazioni che sono state fino ad oggi rilevate e per quelle che ancora saranno rilevate nel prossimo futuro (perché c’è da scommetterci che le amministrazioni comunali se la prenderanno con comodo prima di adeguare la propria segnaletica alle nuove linee guida).

La dicitura “varco attivo” può ritenersi una valida ragione per contestare la multa per accesso in ztl? Secondo la nostra opinione, sicuramente si. Ricapitolando, per poter, infatti, sostenere che la violazione sia stata indotta dalla inadeguatezza della segnaletica e che, di conseguenza, la multa sia illegittima, abbiamo dalla nostra parte: il comune buon senso, la lingua italiana, l’Accademia della Crusca e le linee guida del Ministero. Non è un caso che anche numerosi Giudici di Pace ci stiano dando ragione e i ricorsi per accesso in ztl stiano conoscendo, specie negli ultimi tempi, un periodo di assoluto favore (con il relativo annullamento delle multe).

Il divieto di circolazione è escluso per i ciclomotori

Un interessante orientamento giurisprudenziale attiene al caso in cui la presunta violazione, per accesso in corsia riservata, sia stata commessa non da un autoveicolo, ma da un ciclomotore.

In tale ipotesi, secondo la giurisprudenza, vi è da considerare che il divieto di circolazione imposto dall’art. 7 del Codice della Strada non è destinato ad applicarsi anche ai veicoli a due ruote, giacché essi, per le loro più ridotte dimensioni, non creano di fatto alcun intralcio alla circolazione.

La ratio del divieto si fonda, infatti, sulla volontà del Legislatore di garantire che i mezzi pubblici possano circolare più rapidamente, senza incontrare gli intralci tipicamente dovuti dall’eccessivo traffico di autoveicoli.

Una più corretta interpretazione dell’art. 7 del Codice della Strada porterebbe, quindi, ad escludere che fosse nelle intenzioni del Legislatore applicare ai motocicli la medesima sanzione prevista per gli autoveicoli.  

Il diritto di accesso in ZTL per gli invalidi

Gli invalidi godono, come è giusto che sia, di speciali permessi per poter accedere alle ZTL senza patire ulteriori disagi. Questo diritto di accesso è oggetto di una specifica normativa che ha dato luogo a numerose interessanti pronunce da parte dei Giudici di merito e di legittimità. Abbiamo dedicato a quest’argomento uno specifico approfondimento pubblicato qui.

Accedere alla ZTL per raggiungere il proprio Hotel

Molto spesso, in tutte le città di maggiore interesse turistico, sia gli hotel che le ztl insistono sul centro cittadino. Come si devono comportare i turisti che abbiano necessità di invadere le ztl per poter raggiungere gli hotel in cui soggiornare? La situazione può variare da luogo a luogo, ma vi è una disciplina comune che regola questa specifica casistica. Se hai ricevuto una multa per aver attraversato una ztl per accedere al tuo hote, ti consigliamo di leggere l’approfondimento che abbiamo pubblicato qui.

Prefetto o Giudice di Pace?

Adesso che ti sei fatto un’idea delle motivazioni che potrai portare a sostegno del tuo ricorso resta da decidere innanzi a quale organo presentarlo: prefetto o giudice di pace?

La scelta è soggettiva, poiché ciascuna delle due vie comporta dei vantaggi e degli svantaggi. L’ultima parola tocca a te, ma il nostro consiglio è che, per questa tipologia di verbali, convenga in linea generale presentare ricorso al prefetto: la procedura è più semplice e non ci sono spese da sostenere. Invii il ricorso e attendi l’ordinanza del prefetto. Nel malaugurato caso in cui il ricorso fosse rigettato, potrai successivamente presentare una nuova opposizione innanzi al Giudice di Pace.

Il ricorso

Resta l’ultimo passaggio: redigere il ricorso. Se non sei un addetto ai lavori non saprai probabilmente neanche da dove iniziare. Per esserti d’aiuto eccoti allora i due modelli che potrai utilizzar e adattare al tuo caso specifico.  Chiaramente, le motivazioni non le abbiamo potute inserire, perché quelle dipendono dai vizi eventualmente presenti nel tuo verbale.

Se desideri maggiori indicazioni sulla opponibilità della multa e sulle motivazioni su cui potrebbe essere fondato il tuo ricorso, puoi inviarci copia del verbale da qui.

Veniamo, quindi, alle due formule da utilizzare: una è per il ricorso al Giudice di Pace e l’altra è per il ricorso al Prefetto

Perché rivolgersi a ricorsi.net?

Come hai potuto vedere, contestare una multa può essere un po’ faticoso: occorre comprendere se la multa è opponibile; individuare le motivazioni; decidere a quale organo presentare ricorso; redigere e confezionare l’atto e infine conoscere la procedura, per evitare errori che possano comprometterne l’esito.

Se, invece, vuoi renderti la vita più semplice puoi rivolgerti a noi: ti assisteremo dalla valutazione gratuita del verbale fino all’accoglimento del ricorso. Insomma, non ti resta che risparmiare tempo, energie e soldi!

Il primo passo è inviarci la multa: la esamineremo gratuitamente e nel giro di poche ore ti risponderemo. Clicca qui per inviarci la foto della tua multa

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2 commenti

  1. Appena mi viene inviata . Sono entrato erroneamente in Atlanta di Firenze per accedere ad un parcheggio sotto la stazione di Firenze

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